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BABILONIA | La visione di un giardino sospeso
Un nuovo modo di abitare l’outdoor prende forma: uno spazio plasmato dal rito e dalla contemplazione.
Durante la Milano Fashion Week 2025, nella meravigliosa cornice dello showroom Ornare in Via Manzoni, Jwana Hamdan ha svelato in anteprima la sua visione creativa per il 2026 con il progetto Babilonia: un giardino sospeso che traduce il design in un’architettura vivente.
Come i giardini pensili che si innalzano verso il cielo, la nuova collezione cresce intrecciando motivi fogliari audaci, generosi e vibranti, con linee pure e scultoree: un dialogo tra forze organiche e geometriche, tra la spontaneità della natura e la mente che la interpreta.
Il giardino, nella sua dimensione simbolica, è spazio di ordine e sogno, punto di equilibrio tra natura e artificio. In questo stato sospeso, la collezione Babilonia esprime la sua tensione più profonda: abita la soglia tra materia e significato, radicamento ed elevazione, l’atto concreto del vivere e la sua riflessione poetica.
Highlights dell'installazione
Majlis Lounge
L’iconica seduta del brand sviluppata in una composizione lineare, accompagnata dalla poltroncina Maitha di Lorenza Bozzoli, entrambe rivestite nella tonalità della palette Sand Fortress e interpretate con il nuovo progetto tessile Babilonia. Un insieme che racconta l’essenza conviviale e rituale del marchio.
Aliya & Alì Lounge
Una nuova proposta che segna il debutto della lounge chair e del divano a due posti Aliya, in dialogo con il tavolo basso Alì, firmati da Lorenza Bozzoli. Le strutture interamente metalliche, dalle linee sinuose e avvolgenti, incontrano la pietra lavica in finitura Mars Red, mentre i rivestimenti nella tonalità Blue Mirage della nuova palette trasformano la forza dei materiali in un linguaggio di calda e sofisticata eleganza.
Le atmosfere luminose delle installazioni sono state curate con la gentile collaborazione di ILTI Luce.
Babilonia è un archetipo contemporaneo: in questo linguaggio ogni forma è un simbolo, ogni superficie un racconto. La materia genera spazi di pausa e di incontro, aperti a un’idea di bellezza che respira, accoglie e sospende.